Il trigesimo della morte di Mons. Grillo
Omelia dell’Arcivescovo Giovanni Marra per il trigesimo della morte di Mons. Girolamo Grillo, vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia e Canonico della Basilica Papale di S.Maria Maggiore Roma, Basilica di S. Maria Maggiore, 22/09/2016
Siamo qui riuniti in preghiera per rendere cristiano omaggio a Mons. Girolamo Grillo, vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia e Canonico di questa Basilica Papale di S. Maria Maggiore, che esattamente un mese fa, il 22 agosto scorso, all'età di 86 anni, ha concluso il suo cammino terreno ed è tornato alla Casa del Padre.
Mons. Grillo, come sacerdote e vescovo, è stato un autentico testimone di fede, speranza e carità, pieno di zelo pastorale per le anime.
La morte lo ha colto mentre si trovava in Romania dove, da alcuni anni, durante l'estate, accompagnato e assistito dalle due Suore romene del Cuore Immacolato di Maria, che da oltre venti anni hanno avuto cura della sua persona e dell'abitazione, si recava presso la Casa San Giuseppe di quell'Istituto Religioso, nel cuore della Transilvania, dove vengono accolti e assistiti bambini orfani e abbandonati. Trascorreva le giornate romene, oltre che nel riposo, nella preghiera, nella meditazione e anche nel tenere esercizi spirituali per le Religiose dell'Istituto e per il personale laico impegnato in quella Casa.
Ringrazio l'Em.mo Cardinale Arciprete di avermi invitato a dire una breve parola su questo compianto caro amico e fratello vescovo col quale abbiamo frequentato lo stesso Pontificio Seminario Regionale di Reggio Calabria ed i corsi di filosofia e della teologia, la stessa Pontificia Università Gregoriana e poi ci siamo ritrovati insieme nel servizio della Curia Romana presso la Segreteria di Stato negli anni durante i quali vostra Eminenza era responsabile della Sezione Spagnola della stessa Segreteria di Stato.
Per ora, le spoglie mortali di Mons. Grillo riposano temporaneamente in Romania, nel Cimitero cattolico “Bellu” di Bucarest, nella cappella del menzionato Istituto Religioso, in attesa che si trovino, se possibile, le giuste soluzioni per corrispondere al noto desiderio del compianto vescovo di essere sepolto nella chiesa dove si venera la Madonnina di Civitavecchia, cui è stato, per le note vicende, particolarmente legato. Si sta lavorando a tale scopo.
2. Mons. Grillo è nato a Parghelia (vicino a Tropea) nel 1930. Entra nel Seminario minore dell' allora diocesi di Nicotera e Tropea all'età di dieci anni. Il Signore aveva messo nel cuore del piccolo Girolamo il desiderio di diventare sacerdote. Nel Seminario maggiore di Reggio Calabria questo desiderio, sotto la guida dei Padri Gesuiti, diviene impegno e proposito consapevole.
Nel 1953, al termine degli studi di filosofia e teologia, è ordinato presbitero nella cattedrale di Tropea. Nel 2013 abbiamo celebrato, proprio in questa Basilica, il 60° anniversario della sua ordinazione-presbiterale.
In occasione di quell' anniversario venne dato incarico a me di descrivere la spiritualità sacerdotale di Mons. Grillo, che ho riassunto nei quattro amori che hanno ispirato e illuminato la sua vita di sacerdote e di vescovo e che qui mi piace di ripetere: l'amore per Cristo, l'amore per la Parola di Dio, l'amore per la Chiesa, l'amore per la Beata Vergine Maria.
-L'amore per Cristo, centro e forza unificante di ogni progetto pastorale, testimoniato da Mons. Grillo alla luce dell' insegnamento di San Paolo "per me vivere è Cristo". Tutto è partito da Cristo, che lo ha chiamato. Di Cristo e per Cristo è vissuto. A Cristo ora è ritornato!
-L'amore per la Parola di Dio è stato nutrimento quotidiano della sua vita spirituale, della sua cultura teologica e della sua predicazione, come dimostrano i libri che Mons. Grillo ha scritto a commento dei Vangeli domenicali e festivi.
-L'amore per la Chiesa è stato per Mons. Grillo un costante impegno per tutta la vita, testimoniato nel servizio alla Santa Sede nella Curia Romana e di seguito nel servizio reso alle Chiese di Cassano allo Ionio (per quattro anni) e di Civitavecchia-Tarquinia, dove ha svolto la sua missione per oltre vent' anni e dove sono accaduti i fatti della lacrimazione di sangue della Madonnina che ebbero grande risonanza in tutti i media e che hanno segnato fortemente la sua vita e la vita stessa della diocesi.
Infine, divenuto vescovo emerito, Benedetto XVI volle nominarlo Canonico di questa Basilica Papale, quasi un riconoscimento del suo straordinario legame devozionale con la Beata Vergine Maria, essendo questa Basilica il più antico e importante Santuario mariano della cristianità.
-L'amore per la Beata Vergine Maria di Mons. Grillo ha radici molto antiche che rimontano al tempo della sua fanciullezza quando mamma Elisabetta lo educava a pregare la Madonna di Porto Salvo che si venerava nella parrocchia di Parghelia. Poi nel piccolo Seminario di Tropea, la devozione mariana era orientata verso l'immagine della Madonna di Romania, sì proprio di Romania, splendida icona mariana antica, collocata al centro della Cattedrale di Tropea e che è riferimento principale della devozione mariana del popolo di Tropea e dell' intera diocesi.
Non è senza significato che Mons. Grillo sia stato ordinato sacerdote sotto lo sguardo di quella icona, che in quel giorno ha offerto e consacrato il suo sacerdozio alla Vergine Maria, Madre del Sommo ed Eterno Sacerdote Gesù. Egualmente non è senza significato che la vita terrena di Mons. Grillo si sia/conclusa proprio in Romania mentre col Rosario in mano invocava la protezione di Maria.
3.- Tutto il ministero presbiterale ed episcopale di Mons. Grillo è stato contrassegnato da una intensa devozione mariana fino al punto che si può dire di lui che è stato un sacerdote mariano e poi in continuità un vescovo mariano. Non sorprende che proprio a lui sia stato concesso il privilegio di gestire, con sofferta responsabilità e con trepidazione, la nota vicenda delle ripetute lacrimazioni di sangue della Madonnina di Civitavecchia. Ne sono testimoni i Diari che egli compilava giorno per giorno e che costituiscono una fonte storica fondamentale di quello che è accaduto.
Quale fu l'atteggiamento di Mons. Grillo di fronte a questo evento straordinario e drammatico? E' stato l'atteggiamento che ogni vescovo, saggio e prudente, è solito tenere di fronte ad eventi straordinari che sembrano avere carattere di soprannaturalità. All'inizio, il suo dubbio, anzi lo scetticismo, era andato oltre misura, nonostante che numerosi testimoni, diversi per età e responsabilità e in momenti diversi, avevano assistito alle lacrimazioni della statuina, oltre la prima testimone, la bambina Jessica Gregori.
La vicenda prende una svolta nuova quando la statuina, che egli aveva deciso di trattenere nella sua abitazione per sottrarla al clamore che si era creato. Un giorno, mentre la teneva nelle sue mani per un controllo, alla presenza delle due Suore e di altre persone della sua famiglia, appare sul volto della statuina una lacrima che scendendo sulla gota ha formato un sottile filo di sangue. Era questa la quattordicesima lacrimazione di quella statuina. Mons. Grillo ne rimane sconvolto fino al punto da svenire, tanto che fu necessario chiamare con urgenza un medico.
Dopo questo episodio, Mons. Grillo si rende conto che la Madonna vuole qualcosa da lui. La sua preghiera alla Madonna diviene più fervorosa, sopratutto il Santo Rosario recitato insieme alle due Religiose romene che sempre lo hanno assistito con generosità e amorevolezza a Civitavecchia, a Tarquinia, a Roma e in fine in Romania, con grande spirito di sacrificio, sempre più che le precarie condizioni generali di salute gli avevano tolto l'autonomia fisica, ma non la lucidità mentale, sempre viva e attiva' fino alla fine.
Questa vicenda gli ha procurato tante incomprensioni e tante sofferenze. Tuttavia ha avuto conforto e sostegno da parte del Papa San Giovanni Paolo II, che volle venerare la Madonnina nel suo appartamento in Vaticano, ha avuto considerazione da parte di Papa Benedetto XVI che lo volle Canonico di questa Basilica e, più recentemente, ha avuto attenzione da parte di Papa Francesco che lo ha ricevuto in Udienza privata e lo ha benedetto.
Sui fatti della Madonnina di Civitavecchia Mons. Grillo ha scritto un prezioso libro-documento dove, attingendo ai suoi diari, tutto ha puntualmente raccontato a futura memoria e che egli ha presentato come suo testamento spirituale e "atto d'amore alla celeste Regina che - come egli scrive - ha voluto coinvolgermi in una storia lunga e, per qualche verso, drammatica".
Ora, in cielo, comprenderà pienamente il senso arcano di quelle lacrime di sangue.
4- "Sia che viviamo, sia che moriamo siamo del Signore". Mons. Grillo nella vita terrena è stato totalmente del Signore. Ora che vive nella luce di Dio, ancora più è del Signore, che lo ha accolto con le parole che egli merita:"Vieni servo buono e fedele. Ricevi il premio per te preparato fin dall'eternità. Entra nel gaudio del tuo Signore".
E' normale e comprensibile che la morte di una persona cara, come Mons. Grillo, susciti emozione, dolore e rammarico, ma per una personalità come la sua, che lascia una grande eredità spirituale di amore e di servizio a Cristo e alla Chiesa, in un costante legame con la B.Vergine Maria, possiamo anche noi ripetere le parole pronunciate da S. Agostino per l’amore di un suo caro amico: "Signore, non ci lamentiamo perché ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo perché ce lo hai donato". Amen!